Il “fenomeno zecche” è sempre più diffuso in Italia e centro Europa. Con le abbondanti piogge e l’abbandono delle campagne e delle zone montuose, sono aumentati prati e boschi incolti ed anche gli animali selvatici che ospitano le zecche, come caprioli, cervi e cinghiai, creando così l’habitat favorevole per la proliferazione di questo infestante. Questo tipo di insetto, si posiziona sugli estremi delle piante in attesa delle proprie vittime. E’ un parassita (appartiene agli Aracnidi) che si nutre di sangue di mammiferi,tra cui anche l’uomo, uccelli, anfibi e rettili.
La trasmissione delle zecche all’uomo avviene attraverso l’ambiente contaminato da questi parassiti e non per contatto diretto con gli animali vivi.
Le zecche prediligono le zone di confine tra prato e bosco ma anche erba, prati incolti e cespugli dove ci sia un ambiente ombreggiato e umido. Quando salgono sull’uomo per compiere il pasto di sangue si ritrovano spesso a livello di ascelle, inguine e testa.
Puntura di zecca e malattie trasmissibili all’uomo
La puntura di una zecca tende a passare inosservata perché non provoca né dolore né prurito. Molto spesso passa inosservata e nella maggior parte dei casi non provoca conseguenze. A volte invece la zecca, tramite il morso, può trasmettere virus e batteri all’uomo. Le malattie trasmesse da una puntura di zecca possono essere:
E' presente in una fascia che si estende in tutto il continente eurasiatico, dall'Italia in Europa meridionale alla Finlandia nel nord, attraverso il sud della Russia e i paesi confinanti a nord della Cina e della Corea in Estremo Oriente. Circa 5-7,000 casi sono segnalati ogni anno in Europa e in Russia. I sintomi includono sintomi simil-influenzali, febbre alta, forte mal di testa, nausea, vomito e mal di schiena. La malattia infetta il sistema nervoso centrale in circa il 30% dei casi, il che può portare a paralisi e nel 1-2% dei casi alla morte.
Le malattie vengono trasmesse dalle zecche durante la puntura, nel caso della malattia di Lyme, devono rimanere attaccate per almeno 48 h, tempo necessario per la trasmissione della malattia infettiva.
Ixodidae (zecche dure): i principali responsabili della trasmissione di patogeni (virus, batteri, protozoi) agli animali e all’uomo
Argasidae (zecche molli dei piccioni): in grado di compiere il pasto di sangue anche sull’uomo ma non di trasmettergli malattie. Possono determinare fenomeni allergici anche gravi (shock anafilattico)
Zecche comuni in italia
Ixodes ricinus (zecca dei boschi): bassissima specificità d’ospite, può nutrirsi su mammiferi selvatici e domestici, uccelli e rettili. E’ la zecca che aggredisce maggiormente l’uomo in ambienti extra-urbani. Patogeni trasmessi all’uomo: Anaplasma phagocytophilum, Rickettsia spp., Borrelia Burgdorefi s.l., Francisella tularenis, encefalite da zecche (TBE Flaviviridae).
Dermacentor spp.: gli adulti sono poco presenti nei mesi caldi mentre riprendono l’attività precocemente ( Gennaio – Febbraio)
Rhipicephalus sanguineus (zecca dei canili): la classica zecca del cane ma può parassitare anche uccelli e mammiferi uomo compreso. Patogeni trasmessi all’uomo: Rickettsia spp., Coxiella burnet
Argas reflexus è nota per le infestazioni riscontrate nelle aree urbane e ovunque ci siano piccioni che nidificano in sottotetti, edifici abbandonati, decorazioni delle facciate, ecc. Non risiede stabilmente sull’ospite ma durante il giorno si nasconde, oltre che nei nidi degli uccelli, in qualsiasi tipo di fessura, possibilmente in luoghi oscuri. Queste zecche diventano più aggressive quando vengono allontanati i volatili, in quanto non avendo più disponibilità di ospiti si spostano all’interno delle abitazioni sottostanti e possono pungere anche l’uomo. Il corpo ha una consistenza coriacea di colore scuro, grigio o bruno e da adulto ha una lunghezza variabile da 0.5 cm a 1 cm. l’apparato boccale della zecca è strutturato per poter perforare l’epidermide ed agganciare il corpo della zecca alla pelle dell’ospite. Il rostro è dotato di uncini rivolti all’indietro. La zecca del piccione si alimenta sull’ospite per brevi periodi di tempo che possono variare dai 4 ai 10 minuti. Per alcuni aspetti il loro modo di alimentarsi è più simile a quello delle pulci e delle cimici del letto che alle zecche dure. Un errore importantissimo da evitare è il pensare che eliminando il problema piccioni abbiamo risolto anche il problema dell'infestazione da zecche. É infatti fondamentale programmare anche una disinfestazione specifica degli ambienti, oltre che un accurata pulizia del guano ( le zecche coperte di guano sono quasi immuni ai disinfettanti e insetticidi). Le zecche dei piccioni possono restare senza cibo addirittura per 2-3 anni.
Morso di zecche?
Come rimuovere le zecche:
Utilizzare una pinzetta, afferrandola delicatamente senza schiacciarla, con una pinzetta il più vicino possibile alla cute, effettuando una leggera rotazione
Prima di rimuoverla non cospargerla di olio, alcool o insetticida
Dopo la rimozione disinfettare la cute
Consultare il medico o il pronto soccorso se nelle 4/5 settimane successive si avverte uno stato di malessere (febbre) e/o rossore/gonfiore del punto morso dalla zecca
Consigli contro le zecche
Usare repellenti specifici a base di DEET su scarpe, calze e pantaloni
Tenere gambe e braccia coperte ed utilizzare indumenti chiari
Evitare l’erba alta e camminare in mezzo ai sentieri
Controllare tutto il corpo dopo una passeggiata all’aperto